E' al ritmo di questo grido e dei tamburi dei bandierai degli Uffizi che i bambini della scuola primaria Giacomo Matteotti hanno dato il via al corteo medievale che ha animato i giardini interni dell'Istituto Comprensivo Poliziano.
Una manifestazione di grande impatto visivo e corale, che si è posta come obiettivo quello di far conoscere agli alunni le antiche tradizioni della propria città a partire dalle sue origini per passare poi alla storia dei quartieri e alle tradizioni medioevali.
Un impegno sicuramente importante condotto in maniera esemplare da due insegnanti, Lisanna Paoli e Antonio Bombardieri, che, in orario extra scolastico, hanno coinvolto con grande soddisfazione e partecipazione un nutrito numero di alunni.
Disegni, costumi, storie e leggende hanno fatto da contorno alle lezioni tenute a scuola per molti mesi dell'anno rendendo quelle ore supplementari non un peso ma bensì una gioia.
Perchè, in fin dei conti, si tratta di un patrimonio culturale che non deve essere dimenticato e che fa parte di ognuno di noi.
Tale progetto, denominato "L'arte e le sue sfumature", è rientrato, grazie ad un finanziamento europeo, nel più vasto PON (piano operativo nazionale) di cui L'istituto Poliziano è risultato aggiudicatraio per l'anno 2018/2019 e che mira al potenziamento dell'educazione artistica nella scuole.
Una pregevole iniziativa che ha permesso agli alunni non solo di vivere un'esperienza educativa e di arricchimento personale, ma anche di conoscere a fondo il proprio retaggio culturale entrandone in contatto diretto.
Perchè il passato è sempre vivo anche nel nostro presente.
Marco Caciolli
LEGGI UNA LETTERA SCRITTA DA UN'ALUNNA A COMMENTO DELL'INIZIATIVA
Silenzio carico d’attesa per l’approssimarsi di un evento molto speciale, una rievocazione storica che si svolgerà nei giardini della Scuola Giacomo Matteotti, che oggi, per l’occasione, si trasformeranno in un teatro a cielo aperto.
In lontananza si ode il sordo battere di un tamburo. Eccoli…stanno per arrivare, con il loro carico di emozioni, mentre tutti attendiamo con trepidazione e cerchiamo con lo sguardo di scorgere le prime eleganti figure.
Finalmente s’intravedono dietro le vetrate del corridoio, come nei segmenti della pellicola di un film, piume, perle e abiti dai colori sgargianti.
Il suono cadenzato del tamburino si fa adesso più forte riempiendo l’aria, segnando l’incedere sincrono, a metà tra la danza e il passo militaresco dei nostri piccoli attori di un tempo che fu. Improvvisamente, senza farsi pregare, un sorriso si spande sul volto di noi astanti.
Aprono il mini-corteo dotato di tutte le rappresentanze i “portatori d’arme” con le loro alabarde acuminate, fieri nei loro costumi dai colori vivaci. Sguardo orgoglioso, volto disteso, il gonfaloniere sostiene lo stemma della nostra Fiorenza, città ricca di storia, menti geniali e bellezza. “Viva Fiorenza!”.
Seguono le dame in duplice fila nei loro drappi di velluto; scintillio di perle e oro baciati da quell’unico raggio di sole che oggi ci è stato regalato. Maestoso e solenne il loro procedere, “candido” il rossore che abbellisce i loro timidi e freschi volti sorridenti che tradiscono emozione.
Ecco sfilare gli ufficiali delle fanterie e i fanti delle corporazioni: abiti di antica foggia cuciti da mani sapienti; i tamburini, le chiarine, i pifferi. Suoni ritmati e applausi si fondono armonicamente riempiendo il giardino come i diversi elementi di un’orchestra e conquistano l’ascoltatore, che ammirato e rapito cerca con lo sguardo la coda del corteo: quattro piccole figure in rappresentanza dei quattro quartieri di Fiorenza. Belli, nei loro costumi dai colori saturi come la tavolozza di un grande artista.
Un piccolo sbandieratore dà infine prova delle sue abilità: libra in aria la bandiera, volteggia lo stemma mostrandosi in tutta la sua bellezza al grido di “Noi siamo Fiorenza!”. E si respira un senso di unità e appartenenza a un ideale lontano ma ancora così vivido.
Un grazie speciale per questa bella giornata va ai Tamburini del corteo storico della Repubblica Fiorentina per la loro disponibilità e competenza e ai figuranti. Ma soprattutto ai maestri Lisanna e Antonio che si sono dedicati anima e corpo a questo progetto così significativo per la scuola e per tutti questi ragazzi che di essa sono parte integrante ed imprescindibile. Grazie per aver insegnato loro il valore della storia come Magister Vitae, perché essa è la vita e conoscere il nostro passato ci rende più ricchi, consapevoli e responsabili per il futuro.
Ilaria Rosa