Venerdì 24 febbraio 2017, abbiamo trascorso in modo insolito due ore della mattinata scolastica, perchè abbiamo accolto in classe nostra, la 3E, un famoso scrittore francese: Bernard Friot.
É un autore di libri per bambini, che ama classificare come “anche” per bambini, dato che in realtà sono ben apprezzabili da parte degli adulti. Ha cominciato a scrivere racconti molto brevi, per dare soddisfazione a quei piccoli lettori che si stancano subito di leggere e che così possono arrivare a sfogliare la tanto sospirata “ultima pagina”.
Ai suoi racconti, nel momento in cui li scrive, non riconosce un significato preciso perché, come ci ha spiegato, uno scrittore non deve interpretare la storia che scrive, ma solo metterla nero su bianco e lasciare che gli altri la interpretino a proprio piacimento (ci ha detto che anche lui stesso fa così, cioè rileggere quello che scrive e gli dà una propria interpretazione). Proprio per questo motivo ci ha detto che la pagina che, secondo il suo giudizio, aveva scritto meglio era una pagina bianca, presa dal libro “Histoires minutes”, ed è una pagina bianca che riporta in alto solo l’ultima frase del racconto e poi lascia libera la fantasia del lettore per terminare una storia che ha bisogno di delicatezza e discrezione.
Il tempo con lui è volato … Abbiamo imparato a iniziare un libro semplicemente guardandoci attorno, abbiamo letto poesie per poi scegliere dei versi per crearne di nuove, abbiamo parlato il francese ma anche l’italiano, abbiamo imparato a scrivere poesie in francese (e non solo) seguendo le indicazioni del suo libro “Dieci lezioni sulla poesia, l’amore e la vita” (il suo primo e unico libro, per ora, edito solo in italiano) e abbiamo imparato al leggere con lui uno dei suoi libri: “Histoires minutes”.
Tutti i suoi racconti iniziano con un’immagine, che ti suggerisce il possible svolgimento della storia e che ti attira verso la lettura.
La pagina successiva al disegno è occupata dalla “ricetta”, cioè l’elenco dei personaggi e degli oggetti della storia con i quali, come abbiamo fatto noi, puoi divertirti a indovinare la vicenda che segue (noi siamo stati molto fantasiosi e le nostre idee hanno colpito lo scrittore per l’originalità).
Questo incontro con Bernard Friot ci è piaciuto molto, particolarmente il suo modo di relazionarsi con noi; tanto che una nostra compagna di classe gli ha proposto alcune delle storie per bambini che aveva scritto anni fa.
Il suo modo di parlare italiano era strano anche se ottimo per aver, come ci ha detto, frequentato solo un corso. Sbagliava gli accenti, la pronuncia delle “r” ed alcuni verbi ma non posso giudicarlo perché mi piacerebbe tanto parlare francese come lui parla italiano!
A proposito di pronuncia … Abbiamo cominciato la “lezione” dicendoci l’un l’altro la parola francese (per noi), italiana (per lui) che più ci piaceva pronunciare e lui ha detto inaspettatamente … “polpette”!